lunedì 5 giugno 2017

Il Creatore di Stelle vuole parlare di libri: "Le Fiamme di Darastria"

ATTENZIONE: la recensione potrebbe contenere dei piccoli spoiler. Ho cercato di evitarli ma non sempre è stato possibile.


[Rayanath]


Eccoci qui di nuovo, questa volta a recensire il secondo libro della saga "Le lacrime di Ishtar": "Le fiamme di Darastria" scritto da Laura Fornasari [pagina ufficiale→https://www.facebook.com/LauraFornasariScrittrice/]



Partiamo subito dicendo che questo secondo capitolo mi ha appassionata fin da subito. Rispetto al primo, dove il ritmo per forza di cosa doveva essere più lento e cadenzato, qui è più vivace e attira costantemente l'attenzione del lettore, spingendolo a leggere preda della curiosità.
Pieno di colpi di scena, gestiti molto sapientemente, la trama di questo libro si inoltra tra avvenimenti antichi ed avvenimenti  presenti cucendo, con quello stesso filo che lega il passato al presente, il futuro.
Va detto che, però, in questo secondo lavoro più che il futuro (assolutamente incerto) é il passato ad avere il ruolo più importante, scorrendo i capitoli, infatti, si rivelano finalmente intrecci e questioni vecchie, rimaste sepolte sotto il peso del tempo. E finalmente molte faccende personali acquistano il loro pieno significato, gettando nuova luce sui fatti presenti.
Particolare nota di merito va al colpo di scena legato al passato di Gade, che mi ha lasciato onestamente con la bocca aperta.
                                                          


                                                                                   [La Mater Vita Brigid]

In generale tutte scelte di trama mi hanno lasciata a bocca aperta, praticamente in ogni punto del libro. Tante situazioni e decisioni non le avrei mai immaginate e un paio di queste sono state per me molto sofferte poiché hanno portato a risvolti sfavorevoli a per personaggi che avevano (e hanno ancora) tutta la mia simpatia (T.T)

[Ninelyn]


In ognuno dei capitoli, qui un po' più brevi e scorrevoli rispetto al volume precedente, l'autrice riesce a tenere alto l'interesse e in ogni riga si può vedere i personaggi prendere sempre più vita e forma propria, iniziando a spiccare sempre di più E accaparrandosi sempre più simpatie e antipatie da parte del lettore.
Ammetto che se nel primo capitolo di questa saga è -stranamente- un drago ad accaparrarsi la mia piena simpatia, anche perché é difficile non tifare per Rayanath, in questo secondo volume i personaggi che si guadagnano la mia simpatia sono decisamente di più.
Fenwark é il primo a prendersi la sua personale rivalsa scalando la vetta delle mie personali simpatie, mentre Gade con la sua codardia (o presunta tale, aspetterò il terzo volume prima di giudicarlo in maniera definitiva) scivola molto in basso. Brigid si conquista fin dal primo momento il mio amore e (SPOILER! mentre piangevo per la sua sorte) la guardia del corpo di Morrigan si é guadagnata la mia stima. Lo zio delle due sacerdotesse a fine libro, invece, mi risulta più sgradito di Carath-Andramus.
Impossibile non citare Lilien, principessa elfa dal forte carisma e di grande valore nel racconto.
Hennet e Lirah, invece, da bravi adolescenti quali sono si attirano lungo tutto il dipanarsi della trama, alternativamente la mia simpatia e la mia antipatia. Ma non fraintendetemi: non è una critica, quanto piuttosto una lode alla scrittrice nell'averli resi personaggi così vividi e realistici. E comunque ad Hennet, verso la fine del libro, non avrei mai negato un buon man rovescio (non si trattano così le
signorine innamorate!).




Oltre ai personaggi già noti anche molte delle new entry di questo secondo volume mi hanno subito incuriosita, con le loro peculiarità e i loro tratti distintivi.







Che altro dire quindi? Promossa a pieni voti la trama, e la sua gestione, promossa anche la caratterizzazione dei personaggi. La grammatica e lo stile, a loro volta, si portano a casa una totale approvazione, come anche nel capitolo precedente. Lo stile infatti si mantiene lineare e scorrevole, le pagine fluiscono facilmente e le descrizioni sono come sempre molto accurate, tanto che le scene descritte compaiono sempre vivide davanti agli occhi. Pulita e curata come sempre anche la grammatica cosa che rende la lettura un piacere.

Insomma il libro (se non si era capito) mi è piaciuto molto e lo consiglio tantissimo a chiunque sia appassionato di saghe fantasy! Quindi se ancora non lo avete comprato fatelo ora!




Ah, sì prima che mi dimentichi: a fine libro ho urlato anch’io assieme a Gade.


[Tutti i disegni presenti in questa recensione sono fatti da me; Anya Cronos:
Character design di Laura Fornasari]