giovedì 18 dicembre 2014

Il Creatore di stelle vuole parlare di: Disegni "She Hulk W.I.P."

SHE-HULK

Come promesso eccomi qui! W.I.P. di uno dei disegni meglio riusciti del mio repertorio. Premetto subito che il disegno è una riproduzione di un disegno di She Hulk di  Adi Granov. Quindi posa e tratto sono da imputare a lui! Io mi sono limitata a rifare il disegno con un tratto sono vagamente mio e con la mia colorazione.

Qui vi narro le mie epiche gesta nel disegno e di come riesco a uscire viva, e con solo delle occhiaie tali da inciamparci sopra, dall'impresa.

L'inizio, di base, è sempre quello.
Inizio intanto frugando nel caos cosmico che caratterizza qualsiasi luogo in cui io disegni. Non importa se prima c'era un ordine impeccabile. Se prendo la matita in mano e inizio a scarabocchiare è la fine, il caos entra a gamba tesa e fa -giustamente- quello che vuole.
Fattami spazio, alla guisa di Indiana Jones, nel mio tempio del disegno e recuperate le antiche reliquie indispensabili, quali: matita, gomma, foglio, mi metto a litigare con me stessa in cerca di trovare ispirazione o almeno un'idea decente.

Trovata l'idea dopo mille mila peripezie mi butto a pesce nella stesura della bozza, in questo caso la copia di un disegno già esistente (vedi sopra). Solitamente questo processo si articola tra imprecazioni multiple perchè ogni dannato disegno all'inizio NON MI PIACE anche se lo imito. Frasi quali: "Ommioddio che nasone che le ho fatto!", "Ho sbilanciato completamente la posa!", "Ha la testa d'uovo", "Gli occhi sono storti!", "Dovevo darmi all'atletica leggera come hobby", etc., sono fondamentalmente la regola e ciò comporta come sempre che io dia di matto e mia madre mi cacci fuori di casa per sbollire l'isteria.
A prescindere, ovviamente, da condizioni atmosferiche e temperature. Sia mai che mia madre si addolcisca!

Tornata dalla camminata-sbollisci-rabbia  mi concentro sui dettagli, giusto per riesumare il cattivo umore che era rimasto fuori, al freddo. O al caldo se è estate.
Mi concentro a risistemare errori qui e lì, in realtà fosse per me rimarrei giorni in questa fase ma non è esattamente un tributo all'intelligenza questa idea!

Sistemati i dettagli alla meno peggio passo alla fase successiva che consiste nel vedermi rannicchiata sopra il foglio, con tutte le luci da tavolo accese, stile operazione chirurgica, mentre con una certa apprensione mi cimento nel ripasso della matita con il trattopen o il pennarello indelebile punta fine.
Inutile narrare dei lunghissimi pianti e delle scene tragiche degne dell'Otello quando la mano trema e il segno si bava.
Inutile anche raccontare di come mia madre, soprannominata "La Dolce", mi cacci a vivere fuori una settimana in questi casi. E con "vivere fuori" intendo in garage.


Finito il ripasso, riammessa in casa e recuperata un po' di buona volontà "É tempo di cancellare!".
Se il ripasso lo effettuo con il trattopen devo lasciarlo asciugare una notte. O lo asciugo con il phon. Dipende.
Se il phon lo sta usando mia madre.
E sì la Cosa (F4) è uno dei miei personaggi Marvel preferiti.

Si inizia quella che viene definita (o almeno io la definisco così) la "stesura dei neri", che, no, non consiste esattamente nel andare per bar pieni di gente di colore a ubriacarsi per poi finire a botte. Consiste nell'armarsi e tingere di nero le zone di completa ombra.
Il lavoro nei bordi tende a essere un'operazione neurochirurgica pari al ripassare i bordi in matita. Ma qui mi brucio meno la (poca) sanità mentale avanzata, visto che in caso di necessità si espande un po' la zona d'ombra.
Ed è così, miei cari bambini, che finii per rendere tutto nero il foglio :D

Inizio a stendere le zone di riflessi! Essendo verde/nero in colore dei capelli posso (grazie al cielo) usare il pennarello *-*


Inizia la colorazione!
Dovete capire che i colori non sono il mio forte. Non lo sono mai stati e dubito che mai lo saranno. Ma diciamo che sono riuscita, nel tempo, a far tornare la mia capacità di colorare dentro i bordi da Siberia dove seguiva una spedizione scientifica decennale.
É del mio buonsenso che continuo a non avere notizie. Se lo vedete ditegli che mi manca!
Ditegli che la notte lo aspetto alzata e che per ingannare il tempo disegno e coloro fino alle 4 del mattino. Anche se il giorno dopo ho lezione. Alle 8. E che ho un'ora di treno. E 6 ore di lezione da fare prima di essere di nuovo in treno.
...
...
Ditegli anche che se proprio non vuole tornare mi accontento di una cartolina una volta ogni tanto.




Disegno effettuato in 2/3 giorni dedicandogli un paio di orette a giorno, la colorazione è stata fatta con pennarello nero indelebile nelle zone d'ombra e pastelli cerati.
Dite al mio buonsenso che lo amo anche se è distante. E che continuo a disegnare aspettandolo ♥

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